Considerazioni su Second Life, parte seconda, gli inizi.

Questo post contiene frasi, termini o descrizioni che possono generare disapprovazione e critiche da parte di alcuni, quindi minorenni, bigotti, sessuofobi, moralisti, tutti quelli che disapprovano il sesso come divertimento, chi è convinto che siamo nati per soffrire, e i novax (questi sono stati aggiunti per convinzione personale e basta) sono pregati di togliersi dai piedi e smettere di leggere.

Quando ho deciso di provare le land dedicate al sesso o almeno che permettevano situazioni esplicite ero piuttosto scettica, il sesso virtuale non aveva una grande attrattiva, lo pensavo adatto ad adolescenti in cerca di sfoghi e lo giudicavo come guardare la fotografia di un piatto di spaghetti alla carbonara anziché mangiarselo.

Dopo un po’ di make-up al mio avatar, la scelta di alcuni capi di abbigliamento più sexy di quelli che indossavo all’epoca mi sono fatta dare qualche segnaposto da Anna e vai con l’avventura.

Da qui in poi il racconto entra in un momento di confusione semantica (dovreste capire il perché anche da soli) e la prima persona narrante posso essere io o il mio avatar.

Primo approccio ad un sito di quelli consigliati, leggendo i discorsi, i profili dei presenti e guardando gli avatar la prima reazione è quella di abbandonare SL e insultare pesantemente e ripetutamente Anna ma poi ho deciso di darle un po’ di fiducia e sono rimasta.

Mentre mi guardavo intorno è arrivato il primo messaggio. Hi honey ma che cavolo di approccio ma facciamo finta di niente e avanti con i carri, dopo un paio di frasi di circostanza mi trovo seduta sulle ginocchia di uno sconosciuto e circondata dalle sue mani che mi accarezzano ovunque, mi spoglio in seguito ad una sua richiesta e a un preciso ragionamento logico e osservo come si evolve la situazione.

Mentre guardo scatta qualcosa e mi trovo coinvolta in quello che dovrebbe provare il mio avatar e incomincio ad avere (io) le reazioni dell’avatar (lei) e l’identificazione fra me reale e me virtuale tipica di un RPG (Role Play Game non Rocked Propelled Grenade) diventa una simbiosi.

(NdA. Un mio “conoscente” tempo fa ha avanzato l’ipotesi che sia estremamente facile eccitarmi, secondo me esagera ma alla luce di quanto sopra forse neanche tanto… ma non lo ammetterò mai).

Beh, per farla breve sono partita per la tangente e fortunatamente avevo chiuso a chiave la porta della camera.

Dopo essermi ripresa, c’è voluto un po’ di tempo per metabolizzare quello che era successo alle due me ho passato un periodo piuttosto lungo nel quale ero diventata una frequentatrice abituale di due o tre land in cerca di sesso virtuale proiettato sul reale o forse viceversa.

Viste le mie capacità con la lingua inglese ho cercato anche di frequentare land dichiaratamente italiane, esperienza quanto mai negativa, come prima cosa in quasi tutte mi hanno chiesto la prova che io sia una ragazza, la prima volta mi sono collegata in voce anche se è una cosa che mi sembrava strana in un mondo virtuale dove dovrebbe imperare l’immaginazione, poi non contenti di poter appiccicare l’etichetta di “verificata” mi hanno chiesto foto, filmati e poco ci mancava un documento di identità.

“Per essere ammessa nel gruppo dobbiamo accertarci che tu sia una ragazza quindi ci serve una foto tua riconoscibile possibilmente in bikini o nuda con in mano un giornale con la data leggibile”

Prima reazione “ma lo sei o ci fai?” Cosa vuol dire dobbiamo? Chi siete e chi vi obbliga? Perché una foto nella quale io sia nuda e riconoscibile? Secondo te io mando in giro una foto del genere al primo (bip) che incontro solo per entrare in un fottuto gruppo di maniaci del quale non so niente?

Poi il giornale con la data… ma che sono prigioniera di un gruppo di estremisti che vogliono chiedere un riscatto? Se proprio vuoi prima mi mandi l’elenco di tutti gli iscritti al gruppo con dati anagrafici, copia della dichiarazione dei redditi, breve curriculum professionale, copia delle ultime analisi del sangue, stato di famiglia, certificato anamnestico dal quale risulti che non sono dediti a droghe e in grado di intendere e di volere poi, forse ma solo forse, ti mando quello che hai chiesto.

Sono una ragazza beneducata, dall’animo gentile e ho evitato di insultare pesantemente l’idiota che mi stava parlando e dopo un “ok, ci vediamo” me ne sono andata.

Da quel momento ho chiuso con quelle land e gruppi, uso ancora la voce quando possibile, mando a pochissime e selezionate persone qualche foto ma sono io a decidere se e quando farlo non deve essere il primo demente che incontro a obbligarmi a farlo perché in una scena di sesso fra due insiemi di pixel condita con una vagonata di fantasia deve essere chiaro chi c’è a manovrare gli avatar.

… alla prossima…

Considerazioni su Second Life, parte seconda, gli inizi.ultima modifica: 2021-11-26T18:16:38+01:00da nightmarella
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2 pensieri su “Considerazioni su Second Life, parte seconda, gli inizi.

  1. Nulla di strano, nightmarella., le tue esperienze sono comuni a tanti di noi. Ricordo un momento di “trapasso” quando hai bloccato tutti, o meglio bloccavi alternativamente i tuoi “conoscenti” fino a rimanere bloccata tu. Ben ti sta! Poi ho capito che era solo un passaggio di confusione e ho apprezzato il fatto di essere ancora tra i tuoi amici “selezionati”. Per quanto riguarda la verifica della persona posso anche esser d’accordo sulla voce ma la foro e il giornale mi ricordano troppo il rapimento di Aldo Moro e mi fanno andare in bestia. Mi chiedo: ma a questi “signori” chi li ha pregati di verificare? Son solo dei guardoni o peggio.Buona serata

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