Mark Zuckerberg e i tacchini.

Mark Zuckerberg in seguito al blackout di Facebook dei giorni scorsi ha perso un terzo del PIL del Burkina Faso, la metà del Madagascar, tre volte quello del Burundi ma pensate che se ne sia preoccupato? Io penso di no e che la cosa non gli abbia strappato neanche una lacrima ma al massimo un sorriso ironico.

Mi piacerebbe chiedere a Mark “ma che te ne fai di $ 120.000.000.000 (centoventi miliardi di dollari americani)? Per molti è una cifra incomprensibile come l’età di un fossile, della distanza fra noi e la galassia di Andromeda e dell’età dell’universo.

OK, la soddisfazione di vedere qualcosa che ti piace e non chiedere “quanto costa?” ma semplicemente “è in vendita?” rientra nei sogni di molte persone e non voglio fare la moralista disquisendo sull’etica della nostra società capitalistica, al proposito metto solo una striscia di Topolino (1947) con protagonista oltre al famoso topo anche Eta Beta.

Eta Beta e il denaro.

Ovviamente non è vero, tutto o quasi è in vendita nella nostra società ma la domanda da farsi non è su quanto è costato l’acquisto al compratore ma quanto è costato al venditore.

Mi spiego meglio usando la striscia sopra come esempio: Io posso acquistare un pettirosso, diciamo 100€ tanto per stabilire un prezzo, a me è costato qualche ora di lavoro e ho ottenuto giorni di gorgheggi e canti, a chi me l’ha venduto la fatica di catturarlo ma al pettirosso è costato il passaggio da un bosco a una gabbia… che valore date a questo cambiamento?

Continuo, “acquistare” i servizi di una ragazza a chi la paga costa diciamo 100€, non sono informata sui prezzi correnti e uso l’esempio del pettirosso, e ottiene qualche ora di divertimento ma la ragazza paga un tempo più o meno lungo di sfruttamento… che valore, morale in questo caso, date a questo?

Tornando a Zuckerberg quanto sono costati e continuano a costare al pianeta e a tutti noi i suoi 120 miliardi di dollari quasi inutili se non a entrare nella lista degli uomini più ricchi del mondo, un po’ come i tacchini che fanno la ruota e si mettono in mostra per procurarsi un harem ma almeno questi ultimi hanno la soddisfazione di trasmettere il proprio patrimonio genetico alle generazioni future, non essendo una seguace del gossip non so se Mark l’abbia fatto ma converrete con me che rispetto ai tacchini è una cosa diversa,

Attenzione, questa non vuole essere una critica alla società capitalistica che alla fine mi va anche bene per la vita abbastanza comoda che mi permette di avere ma semplicemente uno spunto di riflessione: Possiamo goderci i vantaggi di questo stato di cose senza trascendere nell’assurdo?

Soluzioni non ce ne sono a meno di voler riformare l’umanità e fino ad ora tutti quelli che ci hanno provato hanno fallito, alla fine mi tengo le mie idee, le pubblico nei momenti di narcisismo sperando che qualcuno le legga e apprezzi lo sforzo intellettuale anche senza condividerle.

Buona società capitalista a tutti!

Mark Zuckerberg e i tacchini.ultima modifica: 2021-10-13T09:13:32+02:00da nightmarella
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